
Orig.: Italia (2014) - Sogg. e scenegg.: Aldo Giovanni e Giacomo, Valerio Bariletti, Morgan Bertacca, Pasquale Plastino - Fotogr.(Scope/a colori): Giovanni Fiore Coltellacci - Mus.: Marco Sabiu (supervisione di Charlie Rapino) - Montagg.: Luigi Mearelli - Dur.: 102' - Produz.: Paolo Guerra per Medusa Film, AGIDI srl.
Interpreti e ruoli
Aldo Baglio (Aldo), Giovanni Storti (Giovanni), Giacomo Poretti (Giacomo), Giuliana Lojodice (Calcedonia), Guadalupe Lancho (Dolores), Sara D'Amario (Camilla), Massimo Popolizio (padre Amerigo), Rosalia Porcaro (Samantha), Giovanni Esposito (poliziotto all'aeroporto), Christina Ginepro (burocrate), Chiara Sani (Luana), Francesca Neri (Assia)
Soggetto
A Milano, oggi. Giacomo è un ricco e spregiudicato broker con ufficio nella City in zona Porta Nuova. Con lui c'è il cameriere Giovanni, cultore di arti marziali giapponesi e fidanzato di nascosto con la messicana Dolores. Aldo è un venditore abusivo nel mercato del quartiere, vive con la burbera madre e allena una squadra di calcio multietnica di ragazzini dentro l'oratorio. Succede che la macchina guidata da Giovanni con Giacomo a bordo investe Aldo. A lui Giacomo offre come risarcimento una cifra in denaro e l'incarico di qualche lavoretto in villa. All'improvviso però arriva un tracollo finanziaraio, i soldi finiscono, case e terreni vengono sequestrati. Giacomo è costretto ad accettare l'invito di Aldo di trasferirsi in casa della mamma, la signora Calcedonia. Ora sono tutti e tre poveri e provano a sopravvivere...
Valutazione Pastorale
Si può quasi dire che, dopo un inizio dedicato a presentare i personaggi, la storia abbia inizio quando le parti si sono rovesciate e comincia la ricerca di un delicato equilibrio tra il ricco/non più ricco che aspira a tornare tale, il dipendente che vuole affrancarsi dal padrone, e il povero vero che guarda la situazione da fuori e con maggiore freddezza. Il tema dell'incontro/scontro tra agiatezza e povertà non è certamente nuovo e il conseguente scambio di ruoli viaggia con molti precedenti di riferimento. Il punto centrale qui doveva essere la possibilità di legare questi argomenti alla realtà italiana di oggi, uno sguardo più vicino sulla crisi economica, sulle sue conseguenze non sempre visibili e controllabili. Quasi obbligatorio incombe il tono umoristico del trio, che scavalca denuncia e polemica a favore di un approccio più gentile, misurato, di comprensione. Molte schermaglie colgono nel segno (partendo da un contesto milanese dove economia, carriera, ricerca di riscatto procedono a braccetto), in altri momenti il ritmo perde qualche colpo, è meno vivace e riuscito. Lasciando l'impressione di una certa fatica nel lavorare sul quotidiano e soprattutto nell'amalgamare i tre ruoli. Resta interessante l'impasto del piccolo affresco metropolitano, fatto di solidarietà, gestione degli affetti, presenza dell'oratorio e del parroco in un tessuto sociale ormai multietnico. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile e nell'insieme semplice.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come prodotto valido per tutti.