
Orig.: Stati uniti (2011) - Sogg. e scenegg.: Tracy Letts dalla propria piece teatrale omonima - Fotogr.(Panoramica/a colori): Caleb Deschanel - Mus.: Tyler Bates - Montagg.: Darrin Navarro - Dur.: 103' - Produz.: Nicolas Chartier, Scott Einbinder, Ryan Westheimer.
Interpreti e ruoli
Matthew McConaughey (killer Joe Cooper), Emile Hirsch (Chris Smith), Thomas Haden Church (Ansel), Gina Gershon (Sharia), Juno Temple (Dottie Smith), Marc Macaulay (Digger Soames), Julia Adams (Adele), Danny Epper . (G-Man)
Soggetto
Incalzati dai sicari dei creditori, il giovane spacciatore Chris e suo padre Ansel pensano che l'unica soluzione possibile sia quella di incassare la polizza assicurativa sulla vita della mamma/moglie. Per eliminarla si rivologno a Joe Cooper, detto il 'killer', un assassino freddo e preciso. Joe chiede una cifra in acconto ma anche questa non c'è, e lui adocchia Dottie, sorellina di Chris, e chiede lei come 'caparra'. Il peggio arriva quando Chris scopre che la somma dell'assicurazione in realtà non è più disponibile, e la mamma ha giocato alla famiglia un brutto tiro. Tra Chris, Joe e gli altri gangster si scatena allora una lotta senza quartiere. Finisce che Dottie rivela a Joe di essere incinta, e lo spietato killer si raddolcisce...
Valutazione Pastorale
Regista dalla lunga carriera, con titoli quali "L'esorcista" (1973), "Cruising" (1980), "Vivere e morire a Los Angeles (1985), Friedkin non fa certo mistero di girare storie che prendono la violenza come unico scenario possibile. Violenza, s'intende, metropolitana, ossia quella che abita le strade di grandi e piccole città americane, ed è motore per risolvere gran parte dei problemi quotidiani. Storie come questa dure, brutali, improntate a crudezza totalizzante, e però così eccessive da sfociare nel paradosso dell'effetto comico/assurdo. A partire dall'assunto iniziale (far uccidere per ottenere soldi), nel copione non c'è alcunché da condividere. Resta la catena di omicidi, restano le situazioni così estreme da prendere senza la minima credibilità, nell'ottica di uno 'sforamento' del genere 'gangsteristico' ridicolizzato e fin troppo autoreferenziale. Dal punto di vista pastorale. il film è da valutare come complesso e del tutto violento.
Utilizzazione
è da evitare in programmazione ordinaria, da proporre solo in occasioni mirate per adulti e appassionati del 'filone' e del regista Friedkin. Molta attenzione è da tenere verso minori e piccoli in ogni circostanza, anche in vista di uso di dvd e di altri supporti tecnici.