
Interpreti e ruoli
Josh O'Connor (Arthur), Carol Duarte (Italia), Isabella Rossellini (Flora), Vincenzo Nemolato (Pirro), Alba Rohrwacher (Spartaco), Yile Yara Vianello (Beniamina), Luca Chikovani (Cico), Lou Roy Lecollinet . (Melodie), Giuliano Mantovani (Gerry)
Soggetto
Arthur, un archeologo britannico, si unisce a una banda di tombaroli in cerca di reperti archeologici da vendere al mercato nero. Il suo vero scopo, però, è trovare un varco che lo porti nell’aldilà, dalla sua amata Beniamina.
Valutazione Pastorale
In concorso a Cannes76 (2023), quarto lungometraggio di Alice Rohrwacher (“Corpo celeste”, 2011; “Le meraviglie”, 2014; “Lazzaro Felice”, 2018), “La Chimera” ci riporta negli anni ’80, nella Tuscia, ai confini tra Lazio e Toscana, dove la terra custodisce i tesori della civiltà etrusca. Arthur (Josh O’Connor, il giovane principe Carlo nella serie “The Crown”) è un archeologo inglese con un dono particolare: può percepire il vuoto nel sottosuolo. E questo dono lo mette al servizio di una banda di tombaroli, che vive del traffico illecito di reperti archeologici. Ma non è il guadagno che cerca, e lo dimostrerà in maniera inequivocabile, il suo vero scopo è trovare un varco, un passaggio che gli permetta di ricongiungersi con l’amata Beniamina. Accanto a lui, in questo viaggio tra vivi e morti, tanti volti, tante vite e storie: Flora, la madre di Beniamina (un’intensa Isabella Rosellini), che come lui non vuole arrendersi e ne aspetta il ritorno circondata dalle altre figlie, pettegole e attaccate al denaro. In casa con lei, come domestica, vive Italia (bravissima Carol Duarte, già apprezzata in “La vita invisibile di Eurídice Gusmão”, 2019), straniera, come Arthur, che nasconde due “piccoli segreti” e che, forse, riuscirà a risvegliarne l’interesse per la vita. E poi naturalmente la banda dei tombaroli, i carabinieri che cercano di catturarli, i mercanti che gestiscono il mercato nero e i ricchi, che si ritrovano su una barca, al largo, lontano da occhi indiscreti, pronti a sborsare cifre esorbitanti per i manufatti più belli, forse per “comprarsi” un passato, una storia.
“La Chimera” è un film dolce e pungente, che riserva molte sorprese. Una storia d’amore, un racconto in cui realtà e sogno, desiderio e rimpianto, si intrecciano continuamente, alternandosi senza soluzione di continuità, complice un paesaggio straordinario, passando da una luce abbagliante al buio polveroso degli stretti cubicoli sottoterra (straordinaria la fotografia di Hélène Louvart). Ma è anche un viaggio interiore, nei segreti (o tesori) custodi nei cuori, un invito a riflettere sul tempo, sul rapporto con il passato. Alice Rohrwacher, grazie senza dubbio all’intensa interpretazione di Josh O’Connor, ci regala un personaggio maschile straordinario, con un tratto goffo, ma gentile e struggente che, come il finale, emozionante e sorprendente, resta a lungo nella mente e nel cuore. “La chimera” è consigliabile, poetico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in molte altre occasioni di dibattito.