
Sogg.: da un racconto di Lee Wells - Scenegg.: Lee Wells - Fotogr.: (normale/a colori) Mark Irwin - Mus.: Christopher Franke - Montagg.: David Berlatsky - Dur.: 90' - Produz.: Mark L. Lester, Dana Dubovsky, George W. Perkins
Interpreti e ruoli
Andrew Mc Carthy (Jerry Logan), Scott Glenn (David Eckhart), Janet Gunn (Chris), Wayne Newton (August Gurino), John Glover (Derek Mills), Peter Iacangelo, Matthew Laurance, Antony Ponzini, Todd Susman, Don Stark, Kim Lankford, Kathrin Lautner, Judith Chapman
Soggetto
a Las Vegas, portando all'aeroporto un individuo in precipitosa fuga da un casinò, il tassista Jerry Logan assiste all'eliminazione del "cliente" ad opera di sicari. Trovata a bordo del taxi la valigetta del morto contenente un milione di dollari e deciso a tenersi il "malloppo", viene braccato dal killer David Eckhart incaricato dal malavitoso August Gurino di recuperare il denaro. Preso un treno per il Canada, fino a Salt Lake City, e da qui giunto a Los Angeles (come Eckart viene a sapere minacciando e poi uccidendo la cameriera alla quale Jerry prima di prendere il treno si è confidato al bar) il tassista viene inseguito da Eckhart, ma gli sfugge però di nuovo. Il killer contatta un amico di Los Angeles, Derek Mills, che fingendosi tassista sequestra all'aeroporto Jerry, ustionandogli poi i piedi per impedirgli di muoversi, nell'attesa dell'arrivo di David. Ma Logan stordisce l'aguzzino, si trascina per strada, sviene e si ritrova ricoverato in ospedale, dove conosce l'infermiera Chris, che lo salva nuovamente da Eckhart e lo nasconde in casa sua. Ma qui sopraggiungono David e Derek: Eckhart, che ha ucciso tutti i componenti la catena umana collegata al furto del denaro, elimina a sorpresa Mills, facendosi così sfuggire Jerry che si rifugia in cantina. Raggiuntolo, soccombe però al pur malandato tassista che, durante una violenta colluttazione, gli ha infilato in fronte un'asse chiodata. Ormai libero, Jerry, insieme a Chris, parte per Rio.
Valutazione Pastorale
ciò che colpisce maggiormente in questo film è l'assenza del pur minimo scrupolo morale in tutti i personaggi. Eckhart è la grossolana caricatura del killer efferato, talmente spietato da risultare spesso grottesco (torce il collo ad una donna solo perché costei mostra di interessarsi un po' troppo alla sua sfera privata; compie l'efferato omicidio di una cameriera che cerca di depistare le indagini su Jerry). Il "collega" Mills, con la prolungata immersione nell'acqua bollente dei piedi di Jerry, non è da meno di Eckhart. Jerry, sicuramente, da un punto di vista morale, è il più pericoloso dei personaggi rappresentati: lui ha deciso di tenersi il "malloppo" ad ogni costo, e la sua decisione viene giustificata da allusioni più o meno esplicite e credibili al fatto che egli sia comunque condannato a morire. Per cui, tentando di fuggire col bottino, frutto evidentemente di un gesto disonesto, secondo la tesi del film farebbe l'unica cosa giusta. Ciò è profondamente immorale, così come le gesta efferate dei sicari; la disonestà del direttore del casinò, primo anello della catena di imbrogli; la complicità della cameriera e dell'infermiera.