L’albero

Valutazione
Complesso, Problematico
Tematica
Amicizia, Dialogo, Dolore, Donna, Droga, Famiglia, Giovani, LGBTQ+, Media, Metafore del nostro tempo, Psicologia
Genere
Drammatico, Psicologico
Regia
Sara Petraglia
Durata
92'
Anno di uscita
2025
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
L'albero
Distribuzione
Fandango
Soggetto e Sceneggiatura
Sara Petraglia
Fotografia
Sabrina Varani
Musiche
Francesco Rita
Montaggio
Desideria Rayner
Produzione
Bibi Film

Presentato alla 19a Festa del Cinema di Roma (2024)

Interpreti e ruoli

Tecla Insolia (Bianca), Carlotta Gamba (Angelica), Cristina Pellegrino (Dottoressa Buzzi), Carlo Geltrude (Peppe), Yamina Brirmi (Nina), Stella Franco (Gaia), Beatrice Modica (Alice), Manuel Spadea (Lucrezio), Isabella Mottinelli (Celeste), Alice Benvenuti (Nora), Tommaso Rita (Tommaso)

Soggetto

Roma, oggi. Bianca è una ventitreenne bloccata negli studi, che trascorre le sue giornate insieme alla coinquilina Angelica, di cui è segretamente innamorata e con la quale condivide un uso smodato di cocaina. Le due si trovano a vagare senza sosta tra Roma e Napoli, confondendo il giorno e la notte, ossessionate dall’idea di silenziare i propri dolori con la droga. Un viaggio senza bussola destinato a subire una brusca frenata…

Valutazione Pastorale

Romana classe 1989, Sara Petraglia è al suo debutto sul grande schermo come regista nonché sceneggiatrice. Il suo film “L’albero”, passato in gara alla 19a Festa del Cinema di Roma, si propone come sguardo personale e generazionale mettendo a tema lo smarrimento di due ventenni, incerte sul futuro e sulla direzione da prendere, che provano ad anestetizzare le irrequietezze calandosi in una vertigine di dipendenze. Un viaggio a fari spenti nella notte della giovane vita adulta, tra sogni, delusioni e malinconie, interpretato da Tecla Insolia e Carlotta Gamba. Prodotto dalla Bibi Film, in uscita nelle sale con Fandango.
La storia. Roma, oggi. Bianca è una ventitreenne bloccata negli studi, che trascorre le sue giornate insieme alla coinquilina Angelica, di cui è segretamente innamorata e con la quale condivide un uso smodato di cocaina. Le due si trovano a vagare senza sosta tra Roma e Napoli, confondendo il giorno e la notte, ossessionate dall’idea di silenziare i propri dolori con la droga. Un viaggio senza bussola destinato a subire una brusca frenata…
“Questa storia – ha dichiarato la regista – prima di diventare una sceneggiatura, ha preso negli anni diverse forme. Era il tentativo di elaborare un vissuto denso, traumatico, ma anche felice. Di trasformare in parole il sentimento della nostalgia. Ed era il tentativo di riportare indietro cose che se ne stavano andando o se n’erano già andate. Per questo pensavo che questa storia riguardasse solo me. Ma dopo aver scritto il film, ho capito che poteva parlare anche ad altri. Che poteva mostrare un mondo femminile in cui le ragazze si muovono sole, chiuse dentro piccoli microcosmi, libere e vitali ma anche egocentriche, bugiarde, indolenti, viziate”.
Sara Petraglia debutta dietro alla macchina da presa con un copione che vuole essere l’istantanea di una generazione, di giovani donne insofferenti alle regole e appesantite da un malessere atavico senza apparenti cause scatenanti. Uno sguardo livido e tragico, che Insolia e Gamba provano a illuminare con un’interpretazione grintosa. “L’albero” è un film però che risulta acerbo e poco approfondito, che esplora temi ampiamente proposti da cinema e serie Tv con pochi guizzi di originalità. Ci parla di una discesa negli inferi della dipendenza alternando toni asciutti, severi, a una certa “leggerezza” che rischia di farsi scivolosa. Un’opera che ha carattere, ma non del tutto solida nel delicato equilibrio tra forma e sostanza. Complesso, problematico.

Utilizzazione

Il film richiede un pubblico adulto.

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