
Orig.: Italia (2011) - Sogg. e scenegg.: Umberto Contarello, Filippo Gravino, Francesco Lagi, Marco Pettenello - Fotogr.(Panoramica/a colori): Arnaldo Catinari - Mus.: Bugo - Montagg.: Danilo Torre - Dur.: 88' - Produz.: Donatella Botti per Bianca Film in collaborazione con RAI Cinema.
Interpreti e ruoli
Silvio Orlando (cap. Sandro Vinciguerra), Francesco Brandi (Giacomo Vinciguerra), Alba Rohrwacher (Maria Pettariello), Antonella Attili (Teresa Vinciguerra), Filippo Timi . (Che Guevara), Tommaso Ragno (col. Cervo), Ivo Ban (Radovan Pavlecic), Mariano Pirrello (Max Airone), Francesco Colella (Vincenzo Tessitore), Aram Kiam (Pippo Gravina), Bugo (Quinzio), Stefano Rota (Bartolo)
Soggetto
Il capitano Vinciguerra parte con alcuni soldati alla volta dei Balcani con l'obiettivo di catturare Radovan, un criminale di guerra, latitante dalla fine del conflitto nella ex Jugoslavia. Nel gruppo è coinvolto anche Giacomo, figlio di Vinciguerra, intransigente pacifista e in aperto dissidio con il padre. Le discussioni tra i due vanno avanti fino al momento in cui, per alcune fortunate circostanze, Radovan viene arrestato e la missione può dirsi riuscita.
Valutazione Pastorale
Lagi, diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia, qui all'opera prima, dice: "I personaggi sono senza direzione, sono tutti delle zucche vuote che per capire dove andare hanno bisogno di affidare le proprie decisioni a un'autorità fuori di loro. La loro difficoltà è capire dove sta il senso delle cose che fanno, perché hanno perso i loro sentimenti e non sanno più dove cercarli(...)". Si può concordare, perché quello che si vede ha esattamente il tono della 'zucca vuota'. E' anche vero però che per mettere in scena personaggi vuoti ci vuole una realizzazione piena, robusta, compatta. Soprattutto se si intendono affrontare tematiche serie, quali l'esercito, le missioni dell'Italia all'estero, le istanze pacifiste. La decisione di affidare la vicenda ad un clima farsesco, caricaturale, quasi denigratorio funziona solo in parte, e la messa alla berlina sia del militarismo sia delle stanche utopie antibelliche del giovane (con un Guevara indolente e pigro) non regge di fronte alle eccessive sconnessioni del racconto. Ricerca di significati, perdita di valori, va bene, ma il film quale identità trasmette? Dal punto di vista pastorale, è da valutare come futile e caratterizzato da superficialità.
Utilizzazione
Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e, non sembri contradditorio rispetto alla valutazione, ripreso in occasioni mirate: i temi infatti sono attuali e certo occasioni di riflessione in ambito d'essai.