
Orig.: Stati Uniti (2003) - Sogg. e scenegg.: Richard Jefferies - Fotogr.(Normale/a colori): Deelan Quinn - Mus.: Mike Figgis - Montagg.: Dylan Tichenor - Dur.: 95' - Produz.: Annie Stewart, Mike Figgis.
Interpreti e ruoli
Sharon Stone (Leah Tilson), Dennis Quaid (Cooper Tilson), Stephen Dorff (Dale Massie), Juliette Lewis (Ruby), Christopher Plummer (il padre di Massie)
Soggetto
Dopo che il figlio minore Jessie ha rischiato di morire mentre attraversava la strada, i coniugi Tilson decidono che la vita a New York è troppo pericolosa e si trasferiscono poco lontano in una grande casa con piscina circondata da un parco nella contea di Cold Creek. Le innumerevoli stanze sono ancora piene di carte e oggetti lasciati dal precedente proprietario Dale che, qualche tempo dopo, si presenta, offrendosi di rimettere tutto in sesto in breve e con poca spesa. Cooper Tilson accetta e Dale comincia a frequentare la casa, sotto gli occhi di Leah, la moglie, e dei due figli, Christine, la grande e Jessie, il piccolo. In realtà Dale, che è appena uscito di galera, non si è rassegnato a perdere la casa di famiglia, e comincia a rendere la vita impossibile alla famiglia Tilson. Cooper tuttavia reagisce, e apprende che c'è un mistero intorno a Dale: la moglie e i suoi figli sono scomparsi senza lasciare traccia. Dopo rischiose indagini, Cooper scopre che Dale ha ucciso la moglie e i figli che in realtà non erano suoi, essendo lui impotente. Ora Dale vuole rifarsi, eliminando tutta la famiglia Tilsen. Al termine di un serrato scontro notturno, Cooper ha la meglio su Dale. Ora la calma torna a Cold Creek, e i due ragazzi possono fare il bagno tranquilli nella piscina.
Valutazione Pastorale
Si tratta di un prodotto di 'genere', niente di più niente di meno. Un thriller come tanti altri, all'insegna di quella elevata professionalità media che caratterizza la produzione americana. Quasi elementare nello svolgimento narrativo (una famiglia cerca tranquillità, ostacoli si frappongono, pazienza e coraggio prevalgono, la tranquillità arriva alla fine), il copione ha una prima parte piana e descrittiva per prendere quota con più forza nella seconda parte, dove crescono ritmo e suspence. Non sono richiesti scavo psicologico né totale consequenzialità dei fatti. Film di routine, dunque, che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come accettabile, con riserve per qualche crudezza sul piano visivo.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, con attenzione per i minori da seguire anche in vista di futuri passaggi televisi, o impiego di VHS e DVD.