
Orig.: Cile/Argentina (2016) - Sogg. e scenegg.: Alicia Scherson, Pepa San Martin - Fotogr.(Panoramica/a colori): Enrique Stindt - Mus.: Ignacio Perez - Montagg.: Soledad Salfate - Dur.: 90' - Produz.: Manifacturas de Peliculas, Le Tiro Cine Argentina.
Interpreti e ruoli
Julia Lubbert (Sara), Mariana Loyola (Paula), Agustina Munoz (Lia), Emilia Ossandon (Catalina), Daniel Munoz (Victor), Sigrid Alegria (Nicole), Coca Guazzina (Icha)
Soggetto
Sara, 13 anni, vive con la madre Paula, con la sorella più piccola Catalina e con Lia, la nuova compagna della mamma. Un avita sostanzialmente tranquilla e una quotidianità spensierata cominciano ad incrinarsi con l'arrivo dei primi problemi con i maschi di scuola...
Valutazione Pastorale
Il tema della 'genitorialità' diversa e della famiglia dove il padre è assente, è certamente tra i più sensibili e scabrosi della cinematografia contemporanea. Non sono pochi i film che mettono in campo in modo diretto e frontale questo argomento, a metà, va detto, tra provocazione e una presupposta normalità. Anche qui si comincia in un clima quasi idilliaco e con le migliori gentilezze, almeno fino a quando non si fa strada la presenza del padre che esige l'affidamento delle figlie. Fratture dialettiche, incomprensioni, liti caratterizzano inevitabilmente la vita della famiglia, inficiano la serenità della più grandicella delle figlie. Il racconto ha il pregio di guardare l'azione con gli occhi di Sara, di osservare nelle sue reazioni il termometro della variazioni umorali che segnano i suoi atteggiamenti. Si tratta, a dire il vero, della costruzione di un clima che, lungi dal cedere a facili scenate, preferisce la strada della ragionamento interiore, dello scambio di opinioni pacato, di una soluzione che non procura traumi. Alla spalle c'è la storia vera della battaglia legale che un padre ha intrapreso per ottenere la custodia di sua figlia, cresciuta in un famiglia omosessuale. Non c'è dubbio che il copione si muove sul filo del rasoio per arrivare a smuovere alcuni divieti che ancora gravano su molti contesti sociali. Però il racconto non azzarda soluzioni forzate e cerca solo di far vedere l'umanità di donne non volutamente desiderose di rovinare un nucleo familiare. Dal punto di vista pastorale, il tema resta certamente delicato e degno di attenzione e di discernimento, e il film è da valutare come complesso, problematico e da affidare a dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare con molta attenzione in programmazione ordinaria. Resta preferibile rivolgersi ad occasioni mirate, dove sia possibile approfondire l'argomento con il supporto di educatori, teologi, genitori.