
Interpreti e ruoli
Andrea Fratoni (Elio Solís ), Alessandra Mastronardi (Olga Solís ), Adriano Giannini (Lord Grigon), Alexander Gusev (Glordon), Fabrizio Manfredi (Gunther Melmac), Lucio Corsi (Ambasciatore Tagmen)
Soggetto
Elio Solís è un undicenne orfano affidato alla zia Olga, maggiore dell’Air Force. Elio si sente sempre fuori posto, senza amici e incapace di provare felicità. Convinto che esista una vita nello Spazio, è costantemente attaccato a una radio multifrequenze in cerca di messaggi alieni, lanciando “SOS” per farsi venire a prendere. Alla fine, la sua richiesta viene accolta ed è teletrasporto nel Comuniverso, un’organizzazione interplanetaria guidata da leader provenienti da varie galassie. Per Elio è un sogno che si avvera. In poco tempo stringe amicizia con l’alieno Glordon, una creatura tenera e gentile, figlio però dello spietato conquistatore Grigon. Elio proverà a salvare il suo nuovo amico dal violento destino tracciato per lui dal padre e al contempo a ritrovare un modo per ricongiungersi con la Terra, con la zia Olga…
Valutazione Pastorale
Il primo giro di note è malinconico, poi decolla un’avventura spaziale colorata e briosa, sintonizzata sui valori dell’amicizia, della pace e della speranza. È “Elio”, nuovo cartoon della Disney-Pixar che mette a tema la vita oltre il pianeta Terra, ma anche i traumi nell’infanzia, l’elaborazione del lutto, la custodia della famiglia e dei legami d’amicizia. A dirigere il film Domee Shi (“Red” del 2022, Premio Oscar per il corto “Bao” del 2019), Madeline Sharafian (il corto “La tana”, 2020) e Adrian Molina (“Coco”, 2017). Tra le voci italiane Alessandra Mastronardi, Adriano Giannini, Lucio Corsi, Neri Marcorè e Andrea Fratoni. Ventinovesimo titolo della Pixar, il cartoon è nelle sale dal 18 giugno 2025.
La storia. Elio Solís è un undicenne orfano affidato alla zia Olga, maggiore dell’Air Force. Elio si sente sempre fuori posto, senza amici e incapace di provare felicità. Convinto che esista una vita nello Spazio, è costantemente attaccato a una radio multifrequenze in cerca di messaggi alieni, lanciando “SOS” per farsi venire a prendere. Alla fine, la sua richiesta viene accolta ed è teletrasporto nel Comuniverso, un’organizzazione interplanetaria guidata da leader provenienti da varie galassie. Per Elio è un sogno che si avvera. In poco tempo stringe amicizia con l’alieno Glordon, una creatura tenera e gentile, figlio però dello spietato conquistatore Grigon. Elio proverà a salvare il suo nuovo amico dal violento destino tracciato per lui dal padre e al contempo a ritrovare un modo per ricongiungersi con la Terra, con la zia Olga…
“È uno strano bambino ossessionato dall’idea di essere rapito dagli alieni. Si sente come molti di noi tendono talvolta a sentirsi: solo, indesiderato, come se nessuno lo capisse. Elio pensa che non ci sia nulla per lui sulla Terra e sogna di andare su un altro mondo dove possa essere accettato per ciò che è”. Così la regista Domee Shi, tratteggiando il profilo del protagonista Elio.
Il personaggio conquista subito lo spettatore perché accosta difficoltà dell’infanzia con la luminosa energia positiva tipica dei bambini, che vedono possibilità anche là dove non sembra essercene traccia. I bambini hanno un coraggio verde brillante, quello dei sogni, degli ideali, che non indietreggia davanti alle paure. Le sfumature caratteriali di Elio ricordano la dolcezza e il trasporto dei personaggi Pixar in “Coco” (2017), “Luca” (2021) o “Red” (2022). Bambini che, seppur solitari o incompresi dagli adulti sono portatori di fiducia; bambini che accedono le loro avventure con i colori brillanti della possibilità.
Elio ha perso tutto troppo presto: non ha più genitori, non vive più nella sua casa e ha dovuto ricominciare da capo insieme alla zia Olga, che per quanto si adoperi fatica a essere genitore, sempre assorbita dal lavoro. Elio costruisce così strumenti radio per lanciare messaggi nello Spazio, chiedendo a gran voce che qualcuno da altri pianeti o galassie lo venga a “rapire”, lo porti lontano dall’infelicità che sperimenta sulla Terra. I temi dell’infanzia ferita sono evidenti, ma la Disney-Pixar usa il suo talento creativo per ribaltare la prospettiva nell’orizzonte della possibilità: Elio compie la sua fuga-impresa nello Spazio, ma ben presto comprende che nessun posto è come la sua casa e che l’infelicità non si sconfigge sottraendosi al dolore, bensì affrontandolo e attraversandolo, chiedendo magari aiuto a chi è accanto. Elio impara il valore del Noi, del Noi solidale, e così sconfigge i suoi mostri interiori.
Tanti i riferimenti culturali del cartoon Pixar. In testa, per il legame d’amicizia tra Elio e Glordon “E.T. L’extra-terrestre” (1982) di Steven Spielberg. Ma non solo: qua e là tracce di titoli ancorati alla memoria del cinema hollywoodiano anni ’80 come “I Goonies” (1985) di Richard Donner, “Explorers” (1985) di Joe Dante, “Navigator” (1986) di Randal Kleiser e “La storia infinita” (1984) di Wolfgang Petersen, senza dimenticare la serie cult Netflix “Stranger Things” (2016-25) dei Duffer Brothers. “Elio” è un film animato delicato e divertente, profondo e colorato, capace di mettere d’accordo grandi e piccoli. Consigliabile, semplice-poetico, per dibattiti.
Utilizzazione
Programmazione orfinaria e successive occasioni di dibattito.