BASTA GUARDARE IL CIELO

Valutazione
Raccomandabile, poetico***
Tematica
Amicizia, Bambini, Disabilità, Donna, Famiglia - genitori figli, Malattia
Genere
Metafora
Regia
Peter Chelsom
Durata
Anno di uscita
1998
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
The mighty
Distribuzione
Cecchi Gori Distribuzione

Orig. : Stati Uniti (1998) - Sogg. : tratto dal romanzo "Freak the mighty" di Rodman Philbrick - Scenegg. : Charles Leavitt - Fotogr. (Panoramica / a colori) : John De Borman - Mus. : Trevor Jones - Montagg. : Martin Walsh - Dur. : 100' - Produz . : Jane Startz, Simon Fileds.

Interpreti e ruoli

Kieran Culkin (Kevin Dillon), Elden Henson (Maxwell Kane), Sharon Stone (Gwen Dillon), Gena Rowlands (nonna di Maxwell), Harry Dean Stanton (nonno di Maxwell), Gillian Anderson (Loretta Lee), Meat Loaf (Iggy), James Gandolfini (Kenny Kane), Joe Perrino, Jennifer Lewis

Soggetto

A Cincinnati il giovane Kevin Dillon, affetto da una rara sindrome, e sua madre Gwen si trasferiscono nella casa accanto a quella dove Maxwell Kane abita con gli anziani nonni. Max ha 13 anni e l'aspetto di un gigante, é lento a scuola, ha poco coraggio e non riesce ad adattarsi. Max e Kevin sono degli esclusi che, incontrandosi, si costruiscono una nuova vita. Insieme partono alla ricerca della grandezza e del Bene guidati dal nobile spirito di Re Artù e dei suoi Cavalieri della Tavola Rotonda. In un bar difendono una donna picchiata da un uomo, di notte recuperano una borsa rubata ad un'altra donna. Alla mensa della scuola, Kevin si sente male: in ospedale gli viene diagnosticato ancora un anno di vita. Il padre di Max esce dalla prigione in libertà vigilata, va a trovare il figlio e ricomincia a picchiarlo. Max lo accusa di aver ucciso la mamma, lui si infuria e di nuovo viene messo dentro. Arriva Natale e, dopo essere stati allegramente insieme ai vicini per il cenone, Kevin e la madre tornano a casa. Nella notte Kevin ha un altro attacco, e stavolta muore. Colpito nel profondo, Max comincia a pensare, scrive sulle pagine bianche del libro lasciatogli da Kevin che finisce con l'indicazione della tomba di Re Artù non ancora morto.

Valutazione Pastorale

Alla base del film c'é il romanzo "Freak the Mighty", il primo per giovani scritto dal famoso autore del mistero Roman Philbrick e pubblicato nel 1993. In quella occasione Philbrick dichiarò di essersi ispirato al figlio di un suo amico nato con la sindrome di Morquio, una malattia infantile progressiva e degenerativa. Il romanzo parla dell'importanza dell'immaginazione, della fantasia e, soprattutto, dell'amiciza nell'età adolescenziale e in situazioni di disagio come quelle dell'handicap. Tutto questo è presente anche nel film, che rispetta la pagina scritta, rafforzandone le intenzioni, grazie ad un racconto equilibrato, commosso e commovente. Alcune ingenuità e qualche momento un po' sdolcinato non inficiano la sostanza di una storia molto delicata, dove viene sottolineata la solitudine delle persone che vivono queste tragiche situazioni, l'indifferenza degli altri, e dove trovano giusto spazio il dolore immenso e tuttavia trattenuto, la pietà per la fine di una giovane vita, il conforto dei valori presenti, il ricordo dell'amico e della lezione che ha lasciato. Film di grande spessore, dal punto di vista pastorale, per il tono poetico, sensibile e delicato con cui accosta argomenti difficili come l'handicap infantile. Da valutare come raccomandabile, e poetico.
UTILIZZAZIONE: l'utilizzazione del film é consigliata sia in programmazione ordinaria sia per affrontare l'argomento 'handicap' nell'ottica del rapporto 'famiglia-handicap'.

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