
Orig.: Stati Uniti (2003) - Sogg.: Zeke Richardson, John Robert Hoffman dal romanzo "Dogs from other space" - Scenegg.: John Robert Hoffman - Fotogr.(Normale/a colori): James Glennon - Mus.: Mark Mothersbaugh - Montagg.: Craig P.Herring - Dur.: 87' - Produz.: Lisa Henson, Kristine Belson.
Interpreti e ruoli
Molly Shannon (sig.ra Baker), Liam Aiken (Owen Baker), Kevin Nealon (sig. Baker), Brittany Moldowan . (Connie Flemming)
Soggetto
Condizionato dall'insolito mestiere dei genitori (ristrutturano gli appartamenti dove vivono, li rivendono e così cambiano di continuo residenza), Owen è un ragazzino piuttosto solitario. Ottenuto finalmente il permesso di prendere un cane, ne trova uno randagio di cui con grande sorpresa una mattina riesce a capire il linguaggio. Anzi da quel giorno Owen comincia a parlare con tutti i cani che incontra. Abble, il suo nuovo amico canino, gli rivela di provenire dallo spazio, dal pianeta Siro in missione per conto del Grande Danese. Il Capo vuole infatti capire perché i cani, arrivati sulla Terra per dominarla, si trovano invece a girare tirati al guinzaglio dagli uomini. Se non si trova una soluzione, il Grande Danese ordinerà il richiamo globale di tutti i cani su Sirio. Mentre i genitori sono occupati nella presentazione di una nuova casa, Owen si presenta al Capo arrivato sulla Terra e cerca di spiegargli che i cani in realtà svolgono molte funzioni importanti. L'intervento sembra non avere effetto e Abble e gli altri spariscono. Quando si sta preparando a traslocare di nuovo, Owen tuttavia avverte dei richiami. I cani tornano con grande gioia non solo di Owen ma di altri vicini diventati tristi senza la loro preziosa compagnia.
Valutazione Pastorale
Per quanto frenata da qualche passaggio un po' lento e stiracchiato, la storiella è gradevole, simpatica, seguibile nella maniera più rilassata possibile. Partendo da un azzeccato spunto di piccola fantascienza (i cani arrivano da un altro pianeta), il racconto vira nella favola: il che permette di poter sottolineare tra scherzo e serietà i temi della dignità del cane, del rapporto uomo/cane sotto il profilo anche affettivo. Niente di eccezionale ma una sostanziale pulizia di immagini e di taglio narrativo. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come accettabile e nell'insieme semplice.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria. Più opportunamente è da destinare a proiezioni per bambini e ragazzi come valido svago e passatempo.