
Sogg. e Scenegg.: Denys Arcand - Fotogr.: (normale/a colori) Guy Dufaux, Jacques Leduc - Mus.: Yves Laferriere - Montagg.: Isabelle Dedieu - Dur.: 109' - Produz.: Max Films Productions, Gerard Mital Productions
Interpreti e ruoli
Lothaire Bluteau (Daniel Coulombe), Catherine Wilkening (Mireille Fontaine), Johanne-Marie Trembla (Costance Lazure), Remy Girard (Martin Durocher), Robert Lepage (René Sylvestre), Gilles Pelletier (Raymond Leclerc)
Soggetto
il giovane attore Daniel Coulombe da poco tornato in Canada, sarà regista e protagonista di una Sacra rappresentazione della passione di Gesù, che verrà data nel grande giardino di un Santuario, diretto da padre Raymond Leclerc. Si uniscono a lui Mireille Fontaine, Costance Lazure, René Sylvestre e Martin Durocher. Costoro hanno partecipato finora a spettacoli molto scadenti e perfino al doppiaggio di film porno, ma a contatto con l'altissimo tema del lavoro e col trascinante entusiasmo di Daniel, sono profondamente scossi e si sentono mutare. Mireille è affascinata dalla personalità di Daniel, che le ispira ammirazione e affetto; Costance, madre affettuosa di una bambina, rompe la sua colpevole relazio-ne con padre Leclerc, un maturo prete moralmente debole, il quale è legato al sa-cerdozio solo da motivi di sopravvivenza. Daniel apporta dei mutamenti al vecchio testo della Sacra rappresentazione, e gli attori lo interpretano con tanta con-vinzione da ottenere la sera prima un enorme successo di pubblico e di critica. Trovandosi in seguito ad accompagnare Mireille, che deve sostenere un provino per un futuro ruolo, Daniel, offeso dall'insistenza con cui le viene chiesto di spo-gliarsi, sfascia apparecchiature elettroniche e rovescia tavoli, finché viene arresta-to. Poiché rifiuta l'aiuto di un abile avvocato, è esaminato da una psicologa, che lo dichiara, però, più equilibrato dei giudici dei tribunale. L'avvocato consiglia utilmente al giovane di sfruttare il proprio successo, pubblicando subito un libro o affermandosi come attore, perché la città è ormai sua, se egli vuole. Scandalizzato dalle varianti inserite nel lavoro, padre Leclerc ordina agli attori di riprendere subito a recitare il testo tradizionale, altrimenti le autorità religiose fa-ranno cessare le rappresentazioni. Inutilmente Daniel cerca di ottenere almeno un'ultima replica per il suo lavoro, e poiché ciò gli viene rifiutato, decide di dare ugualmente quella sera lo spettacolo, per il quale è accorsa tanta gente. Ma quan-do Daniel è già sulla croce, arrivano i poliziotti per interrompere la recita, e il pubblico, adirato, si scaglia contro di loro. La croce, urtata violentemente. cade a terra travolgendo Daniel, il quale è colpito violentemente alla testa, e perde conoscenza. Mireille e Costance lo accompagnano allora con l'ambulanza in un ospedale cattolico così affollato che nessun medico lo esamina. Poco dopo egli sembra riprendersi e si allontana con le due donne, mentre parla come se rivestisse ancora il ruolo di Cristo, ma improvvisamente cade a terra di nuovo senza conoscenza, e viene trasportato in un altro ospedale (quello ebraico). Qui un medico dichiara che ormai il cervello è perduto e il giovane non si risveglierà più: i soccorsi gli sono giunti troppo tardi. Il medico chiede allora alle due accompagnatrici di poter usare gli organi di Daniel per dei trapianti, e così un uomo vivrà col suo cuore e una donna vedrà coi suoi occhi.
Valutazione Pastorale
questo film assai complesso contiene motivi di grande interesse, perché il suo tema principale è la ricerca di veri valori in un mondo pieno di falsi miti, cioè l'incontro dell'uomo contemporaneo con Gesù, che muta e sconvolge chiunque Lo avvicini veramente. Il lavoro ha una sua originalità, è pieno d'impegno e denso di significati. È chiaramente detto che l'arte per essere tale deve essere sacra, e lo diventa se arriva all'onestà e alla verità della vita di Cristo. Bella la figura dell'attore, che si immedesima nella parte di Gesù fino alla morte, e veramente toccanti, tese e vibranti risultano nella Sacra Rappresentazione le scene della Passione e soprattutto quelle della Crocifissione. Per quanto si sappia che viene mostrata solo una recita, la commozione è autentica e profonda: la figura di Cristo è ancora molto sentita e risulta sconvolgente e affascinante. Daniel scuote con la sua interpretazione i suoi compagni di lavoro, ridestandoli alla spiritualità, poi si lancia contro le grossolane manifestazioni del consumismo. Si ritrovano nella trama le stesse situazioni del tempo di Cristo: si allude alla cacciata dei mercanti dal tempio nel momento in cui il giovane sfascia lo studio televisivo; il prete Leclerc è visto come un sacerdote ipocrita dei tempi di Gesù, e l'avvocato prende il ruolo del diavolo, quando, in una delle scene più efficaci, tenta Daniel con l'offerta del potere. Il film è volutamente provocatorio, perché mira a scuotere lo spettatore e a farlo riflettere, riuscendo nel suo scopo. Però contiene delle forzature con cadute nel cattivo gusto: troppo lunga la sequenza del doppiaggio del film porno, anche se è mostrato per evidenziare che gli attori lavoravano ad un livello infimo, prima di accostarsi alla Sacra Rappresentazione; troppo violento è invece il brano finale dell'asportazione del cuore dal corpo di Daniel, che appare come crocifisso sul lettino operatorio. In conclusione, si può dire che il film ha molti valori positivi, e che i suoi difetti veri sono compensati dalla sincerità con cui tratta una tema evidentemente sentito profondamente.