
Orig.: Stati Uniti (2004) - Sogg.: Meg Cabot, Gina Wendkos, Shonda Rhimes tratto dai personaggi creati da Meg Cabot - Scenegg.: Shonda Rhimes - Fotogr.(Panoramica/a colori): Charles Minsky - Mus.: John Debney - Montagg.: Bruce Green - Dur.: 115' - Produz.: Walt Disney Pictures, Brownhouse Productions.
Interpreti e ruoli
Anne Hathaway (Mia Thermopolis), Julie Andrews (regina Clarisse Renaldi), Hector Elizondo (Joe), John Rhys Davies (Mabrey), Heather Matarazzo (Lilly Moscovitz), Chris Pine (Nicholas Devereaux), Callum Blue (Andrew Jacoby), Kim Thomson (Elsie), Kathleen Marshall . (Charlotte Kutaway), Caroline Goodall (Helene)
Soggetto
Dopo la laurea conseguita in California, la giovane Mia fa ritorno nel Principato di Genovia, dove é in procinto di diventare la nuova Principessa. Le antiche leggi del Principato però prevedono che colei che sale sul trono deve essere sposata. La ricerca dell'uomo giusto allora comincia e va avanti tra equivoci, difficoltà, incomprensioni. Mia sta per convolare a nozze con il coetaneo Devereaux ma in realtà è innamorata del visconte Mabrey, il quale però é manovrato dallo zio, che vuole impadronirsi del ragno. Quando tutto va a monte, non resta che la soluzione alternativa: cambiare le leggi e permettere a Mia di essere incoronata da signorina. Almeno per il momento...
Valutazione Pastorale
Si tratta del 'seguito' di "Pretty Princess", uscito nel 2001. Questo secondo appuntamento cerca di concentrarsi maggiormente sullo stridente contrasto che si ingenera tra le ingessate regole di corte e la società del Terzo millennio vista con gli occhi e la vivacità di una giovane di oggi. In tanti passaggi il copione sembra voler dire che la monarchia non ha più motivo di esistere, troppo rigida, troppo formale, troppo antiquata (vista così dall'altra parte dell'oceano). Ma poi il finale cerca di ricomporre tutte le fratture, con una conclusione che salva le aspettative di tutti. Una favola dunque, un po' sdolcinata, un po' buonista, ma nell'insieme ben costruita, simpatica e piacevole da seguire. Julie Andrews, superata la malattia alle corde vocali, torna qui a cantare, con la bravura e l'eleganza di sempre. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come accettabile e nell'insieme semplice.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, e proposto anche per ragazzi in occasioni di svago e intrattenimento.