
Orig.: Gran Bretagna (2011) - Sogg. e scenegg.: Andrew Haigh - Fotogr.(Panoramica/a colori): Ula Pontikos - Mus.: John Grant - Montagg.: Andrew Haigh - Dur.: 96' - Produz.: Glendale Picture Company, The Bureau, Synchronicity Films in associazione con EM Media - VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI - FESTIVAL INTERNATIONALE DL FILM DI ROMA VI EDIZIONE 2011 SEZIONE 'OCCHIO SUL MONDO/FOCUS/VETRINA'.
Interpreti e ruoli
Tom Cullen (Russell), Chris New (Glen), Jonathan Race (Jamie), Laura Freeman (Jill), Jonathan Wright (Johnny), Loretto Murray (Cathy), Sarah Churm (Helen), Vauxall Jermaine (Dmien), Joe Doherty (Justin), Kieran Hardcastle . (Sam)
Soggetto
Russel e Glen fanno amicizia in un locale notturno di Londra. Trascorrono insieme il resto della giornata e della notte, e si rivedono il giorno successivo. Finisce il weekend e Glen va alla stazione, dove Russel lo raggiunge prima della partenza...
Valutazione Pastorale
Il soggetto è volutamente scarno. Succede poco infatti in questa storia nella quale l'esserci è più importante del come ci si arriva o, alla fine, si decide di restare. Perché si è nella periferia della frammentazione emotiva e della dispersione affettiva, perché si è forse in un non luogo nel quale i reciproci sguardi corrono fuori dal terrazzo verso uno spazio che mette insieme sogno e realtà: il "siamo qui e stiamo bene"da un lato, e "io vado, ci vediamo" dall'altro, ma poi qualcosa arriva a impedire il distacco. Così la storia di Russell e Glen cerca una conclusione ma non la trova. O meglio trova che il lasciarsi è sempre (forse) un po' morire. I due faticano a staccarsi l'uno dall'altro ma questo in fin dei conti è normale, va messo nel conto del disagio che una storia d'amore lancia e richiede. La contemporaneità talvolta ci sorprende con gesti spontanei e imprevisti. E ci lascia senza parole, perché l'umanità si diverte a inviare un grido strozzato in uno sguardo eloquente. Una certa reiterata insistenza nell'evidenziare il rapporto omosessuale tra i due ragazzi, induce a prendere le distanze dal copione che indulge in qualche compiacimento che può risultare eccessivo. Con l'aggiunta di un passaggio in cui i due fanno uso di droga senza lamentarne l'utilizzo. Andrew Haigh ha girato questo film nel 2011 come opera prima, senza avere, a dire il vero, quel successo internazionale arriso lo scorso anno a "45 anni", altra storia di riarso romanticismo. Vedere "Weekend" oggi, 5 anni dopo, fa quasi un effetto di curiosa retrodatazione. Ne prendiamo atto, come testimonianza autentica e importante di cronaca e di storia. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come "sconsigliato non utilizzabile e scabroso".
Utilizzazione
Il film è preferibilmente da evitare nella programmazione ordinaria, ben tenendo conto dei molti passaggi delicati, e del divieto ministeriale ai minori di 14 anni.