
Sogg.: Franco Ferrili, Enrico Van-zina, Carlo Vanzina - Scenegg.: Franco Ferrini, Emilio Solfrizzi, Cesare Fru-goni - Fotogr.: (normale/a colori) Maurizio Calvesi - Mus.: Antonio Di Pofi - Montagg.: Sergio Montanari - Dur.: 95' - Produz.: Video 80
Interpreti e ruoli
Emilio Solfrizzi (Felice), Fabio Canino (Guelfo), Simona Ventu-ra (Sonia), Antonio Stornaiolo (Tonio), Flavio Bucci (Vannino), Katia Beni (Niobe), Graziella Scaliarini (Niobe), Graziella Scaliarini (Donna Virginia), Sara Ricci, Aldo Massasso, Mariella Capotosto, Pinuccio Sinisi, Mario Erpi-chini
Soggetto
Il giovane, nobile fiorentino Guelfo vive con la madre, non lavora e non ha mai una lira. Quando la madre muore in un incidente, Guelfo crede di essere l'unico erede ma, alla lettura del testamento, ha la promessa di sen-tirsi dire che esiste un fratello. Sua madre, circa trenta anni prima, ha avuto un figlio illegittimo che ora diventa erede al cinquanta per cento. Costui si chiama Felice, fa il cameriere in una pizzeria di Bari ed è amico di uno stu-dente di legge fuori corso indebitato con bande locali di usurai. Ricevuta la convocazione, Felice si precipita a Firenze con l'amico e si sistema nella grande villa "di famiglia". Ben presto però si accorge che c'è poco da stare allegri: l'eredità non esiste perchè la vecchia signora aveva solo debiti. Tut-tavia i due fratelli cominciano a beccarsi con varie ripicche, finchè ognuno si prende metà della villa. L'arriva della falsa baronessina Sonia mette poi in crisi entrambi: si fanno truffare, perdono gli ultimi soldi disponibili, e nel momento peggiore tra loro nasce una certa amicizia che si consolida quando il fido cameriere Vannino rivela loro l'esistenza di una preziosa collana. L'oggetto viene recuperato, rubato dagli esattori del racket, ripreso infine con il prezioso aiuto della bella Sonia. Guelfo, Felice e Sonia diventano allo-ra inseparabili. Con l'aggiunta di prole in arrivo.
Valutazione Pastorale
Commedia leggera leggera, impostata sulla falsari-ga di tantissimo cinema italiano disimpegnato degli anni Cinquanta e Ses-santa e rivolta a fotografare e a mettere alla berlina piccoli vizi e piccole virtù di personaggi di varia estrazione. Il tono è complessivamente brillante, risaltano la sincerità e la misura delle situazioni, vengono disegnati perso-naggi con poche sfumature più simili a improvvisate macchiette. Dal punto di vista pastorale, la storia può essere vista come un divertimento semplice e scorrevole, meritevole di alcune riserve per certi atteggiamenti un po' troppo sbrigativi e disinvolti.
Utilizzazione: Per la sua sostanziale semplicità, il film può essere utilizzato anche in programmazione ordinaria, tenendo conto che si tratta di una com-media senza troppe pretese e comunque con una attenzione per i minori. E' difficile prevedere l'utilizzo del film in contesti più ristretti, se non per voler verificare come il cinema riflette una certa realtà italiana anni Novanta.